La scorsa notte i sindacati di categoria Filctem Cgil, Flaei Cisl, Uiltec Uil hanno deciso di aprire un “fase vertenziale” verso l’azienda di Enel, e-distribuzione. Questo si è reso necessario dopo la decisione unilaterale di procedere con l’applicazione del nuovo orario di lavoro. Le modalità della mobilitazione saranno presto comunicate.
Le organizzazioni sindacali hanno spiegato le ragioni in una lettera di risposta ad una comunicazione aziendale.
Ilvo Sorrentino, Filctem Cgil
“Filctem, Flaei Cisl, Uiltec Uil sono convinte che per i problemi strutturali di Enel Distribuzione questo modello rigido sul cambio di orario di lavoro non potrà mai funzionare, allontanando ancora di più i 7000 lavoratori coinvolti, in un momento strategico per gli investimenti sulla rete. Per questo motivo faremo tutto il possibile nel rispetto dei ruoli e delle regole per contrastare questa volontà aziendale. Si riapre la vertenza. Uniti si Vince”. Così ha commentato il segretario nazionale della Filctem Cgil, Ilvo Sorrentino, questa decisione.
La Lettera delle Organizzazioni Sindacali
Nel corso degli incontri che si sono tenuti sul tema della sperimentazione dell’orario di lavoro dei Blue Team di e-distribuzione, Vi abbiamo manifestato la nostra contrarietà per la scelta aziendale di modificare l’orario di lavoro ad oltre 7.000 operativi dei Blue Team e la necessità di trovare soluzioni condivise per sostenere l’incremento delle attività operative legate agli obiettivi posti dalla transizione energetica e all’attuazione del PNRR.
Negli incontri di verifica della sperimentazione avviata nelle 4 Unità Territoriali di Brindisi, Como, Pozzuoli, Udine-Gorizia-Trieste, per monitorare sul campo il nuovo modello operativo, non sono emersi significativi miglioramenti della produttività e della qualità del servizio tali da giustificare uno stravolgimento della qualità di vita e di lavoro per tutto il personale operativo.
I dati relativi agli 11 (dei 12) indicatori individuati hanno evidenziano risultati in alcuni casi positivi/mediamente positivi, mentre per altri sono stati in linea o sotto le attese, con andamenti diversificati tra le 4 Unità Territoriali. Inoltre, non è stato possibile monitorare l’andamento dell’indicatore relativo alla variazione delle attività affidate all’esterno, dato molto significativo per verificare l’impatto complessivo sull’organizzazione del lavoro. Per questo specifico indicatore, come per gli altri, il riscontro avuto direttamente dai posti di lavoro ha evidenziato un modus operandi aziendale concentrato soprattutto sull’andamento degli indicatori individuati per il monitoraggio della sperimentazione, allo scopo di dimostrare la bontà del nuovo modello operativo. Tutto il resto è sembrato passare in secondo piano.
Altro elemento non trascurabile per una valutazione oggettiva della sperimentazione, sono le condizioni climatiche favorevoli registrate nel periodo, con l’assenza di eventi metereologici avversi, situazione che avrebbe ulteriormente messo a dura prova l’organizzazione del lavoro e il personale operativo e, di riflesso, l’andamento della sperimentazione.
Da tempo Vi abbiamo evidenziato che la modifica dell’orario di lavoro per tutto il personale operativo non può essere la soluzione per far fronte alle straordinarie sfide legate alla transizione energetica, all’attuazione del PNRR e agli impegni connessi alla proroga delle concessioni per le reti di distribuzione elettrica.
I nodi al pettine sono altri e attengono alle criticità dell’attuale modello organizzativo e ad un dimensionamento degli organici (operai e impiegati tecnici) ancora insufficiente
La situazione è particolarmente critica nelle Unità Territoriali a seguito del modello organizzativo introdotto nel 2022 che ha scaricato verso il basso responsabilità e ulteriori carichi di lavoro, come ad esempio per le figure dei Capi e Vice Blue Team e non solo.
Pur riconoscendo l’importante numero di assunzioni realizzate, grazie alla mobilitazione sindacale e ai successivi accordi sottoscritti, i carichi di lavoro continuano ad essere significativi, così come la reperibilità operativa registra ancora sofferenze, in diverse realtà, per il mancato rispetto della turnazione contrattuale di una settimana su quattro.
Tutto questo è la conseguenza degli efficientamenti portati avanti dall’Azienda nel tempo che oggi impattano ancora di più di fronte al cambiamento di scenario del settore elettrico.
In questo contesto è fondamentale governare i processi in un clima di forte condivisione interna, senza stravolgere la qualità di vita e di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori della Rete e non disperdere il senso di appartenenza e lo spirito di servizio che da sempre è stato il punto di forza dell’Azienda nella gestione di un servizio pubblico essenziale per il Paese. È preoccupante, inoltre, il deterioramento del clima interno, con molti lavoratori che scelgono di cambiare lavoro o addirittura di uscire dall’Azienda, con il rischio che tutto questo possa rendere ingestibile la nuova organizzazione del lavoro. Non deve essere sottovalutato nemmeno il forte ricambio generazionale degli ultimi anni che ha modificato i bisogni tra il personale operativo, con molti giovani che si trovano a dover conciliare la gestione di figli piccoli e tutto quello che ne consegue.
Un clima pesante, dunque, che è stato certificato anche dall’indagine condivisa tra Azienda e Organizzazioni sindacali ed elaborata con il supporto dell’INAIL su stress lavoro-correlato.
Fino ad oggi abbiamo sempre cercato di mantenere aperto un confronto costruttivo per ricercare soluzioni condivise, ma dobbiamo prendere atto che l’obiettivo aziendale è sempre stato finalizzato a perseguire la modifica dell’orario di lavoro senza tener conto degli impatti effettivi.
Pertanto, a fronte delle valutazioni emerse dalla sperimentazione dell’orario di lavoro introdotta il 28 ottobre 2024 nelle 4 Unità Territoriali, Vi formalizziamo che non ci sono le condizioni per estendere l’applicazione a tutte le 90 Unità Territoriali, nelle more di quanto previsto al punto 6 del verbale di accordo del 19 settembre 2024.
Nel prendere atto della volontà aziendale di procedere unilateralmente all’applicazione del nuovo orario di lavoro ci vediamo costretti a riaprire la fase vertenziale, nei tempi e nei modi che andremo a comunicarvi successivamente.