Con un accordo l’azienda potrà infatti impegnare la liquidità di cassa e riavviare così la produzione.
"È il primo caso, può diventare davvero un nuovo modello. Lo Stato finalmente fa politica industriale e investe sul valore del Made in Italy. Dopo un mese e mezzo di lotte, ad agosto si tornerà a produrre": ha detto Sonia Paoloni, segretaria nazionale della Filctem Cgil, a riguardo dopo l'esito positivo della vertenza Corneliani."L'accordo, sottoscritto nella tarda serata del 21 luglio scorso, prevede che il ministero dello Sviluppo Economico assicurerà l'immissione, in equity, di un importo pari a 10 milioni di euro provenienti dal fondo di gestione per le crisi d'azienda e la tutela dei marchi storici istituito con l'art. 43 del Decreto Rilancio. Disponibile entro i prossimi due mesi": scrivono Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil in una nota alla stampa. "
A fronte di questa fondamentale garanzia – proseguono nel comunicato stampa le segreterie nazionali -, la società, definendo in tempi brevi una pianificazione dei flussi di produzione, potrà procedere con la richiesta al tribunale dell'autorizzazione ad impegnare la liquidità di cassa e consentire il riavvio della produzione. L'iter di approvazione da parte del tribunale alla ripresa dell'attività lavorativa, avrà la durata prevista di circa una settimana. Dopo questo opportuno passaggio, potrà ripartire la produzione aziendale.
"Fino a tale momento – sottolineano i sindacati - confermiamo la volontà di proseguire con le iniziative di mobilitazione in atto oramai da 40 giorni". I segretari nazionali di Filctem, Femca, Uiltec, Paoloni, Salvatoni, Piras si dichiarano soddisfatti per il raggiungimento di questo importante accordo: "Permane però la richiesta nei confronti della proprietà di versare nuovo capitale di rischio – spiegano - per garantire sostegno e concretezza di lungo termine al nuovo piano statale".