Si è svolto, nella serata di ieri, l’importante incontro in video conferenza su Porto Marghera e l’Area chimica padana. Erano presenti le organizzazioni sindacali di categoria Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e le confederazioni, il viceministro del ministero dello Sviluppo Economico Pichetto e la sottosegretaria del ministero della Transizione Ecologica Gava. Con loro presenti al tavolo anche i rappresentanti dell’azienda Eni e delle amministrazioni locali e regionali dei siti di Venezia, Ferrara, Mantova e Ravenna.
La società Eni ha confermato quanto già presentato sia alle nostre strutture sindacali che nelle audizioni parlamentari di queste ultime settimane. I Sindacati hanno ribadito tutte le loro contrarietà e argomentato le motivazioni che le sostengono.
“Incertezza sulla qualità dei progetti e sui tempi di applicazione perplessità sulle modalità di applicazione, preoccupazione complessiva sulla tenuta degli equilibri produttivi di tutta l’area, sono le motivazioni con cui Filctem, Femca e Uiltec hanno confermato la richiesta di non fermare il cracking di Marghera”, hanno scritto in una nota unitaria i segretari generali dei tre sindacati rispettivamente Marco Falcinelli, Nora Garofalo e Paolo Pirani. “A supporto delle nostre posizioni -prosegue la nota - si sono, con toni e argomentazioni diverse, posizionate anche le Amministrazioni Regionali coinvolte e altrettanto forti sono stati i richiami alla aleatorietà dei progetti presentati da Eni anche dai rappresentanti dei Comuni presenti. Abbiamo posto la necessità – insistono i tre Segretari Generali - che si affronti complessivamente il tema della chimica di base nel Paese e che i processi di cambiamento siano dentro la logica di una Giusta Transizione sia sul versante industriale che su quello sociale. La Transizione Ecologica, processo che condividiamo totalmente, è un’opportunità da cogliere nella direzione dei processi di riconversione industriale e non uno strumento per chiudere produzioni che sono ancora assolutamente indispensabili all’intero sistema industriale del Paese”.
Il Mise ha dichiarato di essere pronto a far partire il “Tavolo Nazionale sulla Chimica”, fanno sapere i sindacati, ed a inserire il tema Versalis/Area padana fra gli argomenti di discussione mentre il Mite ha compreso la necessità di avere procedure accelerate e processi autorizzativi snelli per sostenere tutti i processi di riconversione necessari al percorso della Transizione energetica.
“Abbiamo inoltre evidenziato la necessità che il Governo svolga un ruolo attivo nella gestione della vertenza: Eni è un’azienda partecipata, le sue scelte non possono essere orientate solo da considerazioni di carattere economico ma devono garantire al Paese - come player nazionale che avrà un ruolo fondamentale nella gestione dei processi di cambiamento - l’applicazione più alta dei principi di responsabilità sociale. Complessivamente giudichiamo deludente il risultato di questo primo incontro. Non c’è ancora stata una evidente iniziativa che impegnasse il Governo a sostegno delle rivendicazioni dei lavoratori di tutto il quadrilatero padano. Riconfermiamo il nostro no alla politica dei 2 tempi e ribadiamo la necessità che il cracking di Marghera non sia fermato. Continueremo con le nostre iniziative locali e nazionali a sostenere le nostre ragioni”: hanno concluso la nota le segreterie generali.