Il 5 ottobre scorso, le segreterie nazionali di Filctem, Femca, Uiltec unitamente alle RSU di Esso Italia hanno incontrato l'Amministratore delegato Ing. Murano e le relazioni industriali aziendali.
L'incontro - richiesto ancora mesi fa - era stabilito all'interno di un periodico percorso di confronto sull'analisi delle condizioni aziendali e sulla conoscenza del piano industriale aziendale. La crisi del settore petrolifero, le difficoltà generate dalla pandemia, un costante processo di riorganizzazione/ristrutturazione che ormai da anni è in atto in Italia - scrivono le segreteria nazionali in un comunicato -, dalla cessione dell'intera rete di punti vendita fino alla vendita della Raffineria di Augusta passando per la rivisitazione delle attività commerciali e di support, avevano reso ancor più necessaria una verifica dello stato dell'arte di quello che per noi era ed è ancora un player determinante nel settore petrolifero italiano. Con rammarico - prosegue la nota sindacale -, ci siamo trovati difronte ad una nuova pesante violazione delle più normali relazioni fra Parti. Una nuova ristrutturazione delle attività che equivale a circa 130 esuberi, la probabile chiusura della sede storica di Roma con una prevedibile diaspora dei colleghi della sede centrale ma soprattutto la certezza che questo processo è già deciso e non sembra esserci spazio per nessuna azione correttiva su questo nuovo drammatico segnale di lenta ma progressiva uscita di Esso dall'Italia, preoccupa la delegazione ed i lavoratori tutti.
Le Segreterie Nazionali e la delegazione sindacale hanno stigmatizzato il ripetersi di occasioni in cui le informazioni arrivano troppo tardi e a processi decisionali già chiusi, ma contemporaneamente hanno riconfermato una precisa volontà: quella di esserci. Vogliamo che i lavoratori siano parte di un percorso e non vittime già sacrificate, vogliamo che le operazioni possibili siano condivise e non subite, chiediamo di partecipare al mantenimento di Esso in Italia e non di assistere passivamente al suo spegnimento, ma per far questo riconfermiamo la necessità di avere un ruolo riconosciuto ed attivo. Per questo, la delegazione sindacale dichiara da subito lo stato di agitazione nelle forme e modi che la legge richiede.