È necessario fermare lo spostamento degli ordini e degli arrivi dall’ estero. Sono l’unica strada per ripristinare il dialogo e l’unica soluzione utile per salvare il sito di Trichiana. Così un comunicato unitario della Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil nazionale e territoriale del 20 maggio.
“Ideal Standard – prosegue la nota sindacale - nei fatti disdice gli incontri già programmati per il 21 maggio ed il 3 di giugno adducendo a giustificazione il protrarsi delle manifestazioni di protesta. Le Segreterie Nazionali di Filctem Femca e Uiltec sono vicine alle strutture territoriali, alle RSU e a tutte le persone di Trichiana, ne stanno condividendo in questa fase obiettivi ed iniziative e ritengono la decisione assunta dall'azienda del settore ceramiche Ideal Standard un fatto gravissimo che la stessa azienda farebbe bene a riconsiderare. Va ricordato – insistono i sindacati - come in chiusura dell'ultimo incontro tenutosi presso l'Associazione Industriali di Belluno, la delegazione sindacale a tutti i livelli avesse già ribadito l'indisponibilità al congelamento delle iniziative di mobilitazione, in quanto permane la totale assenza di un qualsiasi impegno dell'azienda alla continuità produttiva del sito nel mentre prosegue il consolidamento dei processi di approvvigionamento di volumi dai siti esteri. Sollecitiamo Ideal Standard ad evitare percorsi e posizioni che tendano a scaricare su altri le proprie responsabilità e di operare invece a tutti i livelli per presentare quanto prima un piano industriale di prospettiva per tutti i lavoratori e le lavoratrici dello stabilimento quale unica condizione per ripristinare una situazione di normalità e pace sociale. La recente comunicazione delle strutture territoriali e delle RSU dello stabilimento in cui si chiede un incontro urgente con i responsabili operation a livello europeo e il blocco immediato degli approvvigionamenti di volumi dai siti esteri (Cina in particolare) non ha ricevuto nessuna risposta da parte aziendale, segno evidente che alcuni argomenti non si vogliono affrontare. Richiediamo all’ azienda di fermarsi e di ripensare alle proprie decisioni di riaprire il dialogo e di dare le risposte che tutti i lavoratori richiedono da tempo e che sono l'unico modo per ripristinare le condizioni di normalità”: conclude la nota.