Un protocollo per valorizzare l'individuo in ambito lavorativo, mettendo a fattor comune l’esperienza e la sensibilità del Gruppo e delle parti sociali per avviare un modello di relazioni sindacali, basato sempre più sulla collaborazione in cui la persona e le sue esigenze sono al centro di un nuovo approccio al mondo del lavoro.
Mettere al centro l’essere umano, prendersi cura delle sue esigenze per valorizzarne l’unicità, in tutte le fasi della vita lavorativa: dalla formazione scolastica fino alla trasmissione del sapere alle generazioni future.
Lo Statuto della Persona è stato firmato oggi da Enel e dalle sigle sindacali FILCTEM, FLAEI e UILTEC: un protocollo innovativo nel panorama italiano che inaugura un modello di relazioni sindacali basato sul coinvolgimento del singolo individuo e dell’Azienda, valorizzando la persona in rapporto armonico col mondo circostante.
Per affrontare i rapidi cambiamenti in atto è necessario un percorso inclusivo, a maggior ragione in ambito lavorativo; con questa consapevolezza, lo Statuto della Persona punta a valorizzare l’essere umano rendendolo protagonista di un ecosistema in cui Azienda e organizzazioni sindacali collaborano alla creazione di un ambiente di lavoro sano, sicuro, stimolante e partecipativo. Un ambiente in cui benessere, produttività e sicurezza possano rafforzarsi a vicenda, concorrendo alla più piena realizzazione della persona.
Ilvo Sorrentino, Segretario Nazionale FILCTEM: “Questo documento è il risultato di un lavoro di sensibilizzazione su molte tematiche sociali che abbiamo da tempo posto a Enel. È un esempio concreto di contrattazione inclusiva: questo accordo non punta a migliorare solo le condizioni dei lavoratori alle dirette dipendenze di Enel, guarda fuori, a tutto l’ecosistema di fornitori e appalti che collaborano col Gruppo. E’ la prima volta che ciò avviene in questi termini, ma andava fatto. Sui temi della formazione e della sicurezza sarà coinvolto, allo stesso modo, tanto il personale interno al Gruppo tanto quello esterno, andando oltre a quanto oggi prevedono i Contratti Nazionali sottoscritti dalle Organizzazioni Sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale. Gli unici che potranno essere applicati nell’ecosistema di Enel. La gigantesca mole di investimenti che il Gruppo si appresta a fare nei prossimi 10 anni, circa 160 miliardi, coinvolgerà tutto il personale del Gruppo ma anche tantissime risorse esterne. Era per noi un dovere etico e morale definire una risposta adeguata a questa fase epocale che è la transizione energetica: da una parte l’esigenza di proteggere e riqualificare chi dovrà nel tempo lasciare la propria attività, dall’altra quella di individuare, formare e incentivare chi dovrà concretizzare la straordinaria mole di risorse che verranno messe in campo. La sfida sarà quella di creare un vivaio occupazionale qualificato favorendo l’inserimento di nuove lavoratrici e lavoratori nel Gruppo Enel e in tutte le Imprese che saranno protagoniste del cambiamento”.
Maurizio Landini, segretario genrale della Cgil:“Un’intesa che rappresenta un importante passo in avanti sul tema della contrattazione inclusiva per quanto riguarda i contratti di lavoro, la formazione e i diritti, non solo per le lavoratrici e i lavoratori di Enel, ma per tutto quell’ecosistema di aziende che con Enel opera quotidianamente. Il protocollo - aggiunge il leader della Cgil - recepisce molte delle priorità che in questi anni abbiamo proposto nei tavoli di trattativa con il Governo e le associazioni datoriali. La contrattazione che definiamo inclusiva, perché in grado di promuovere la partecipazione e di tutelare l'insieme delle lavoratrici e dei lavoratori, compresi coloro che operano negli appalti, è da sempre una nostra prerogativa. Fondamentale lo si proponga per garantire la sicurezza e la formazione continua, tema strettamente legato alla transizione energetica e alle nuove tecnologie nel campo delle rinnovabili, settore nel quale non sono più rinviabili importanti investimenti da parte del Governo e delle aziende.Condividiamo, inoltre, - prosegue Landini - la promozione di modalità organizzative che garantiscano il diritto alla disconnessione e la genitorialità condivisa, come riteniamo non più rinviabile il superamento del divario retributivo di genere, anch'esso promosso nello statuto. Fondamentale, infine, anche il contrasto al fenomeno dei contratti pirata per le imprese appaltatrici.Si tratta, quindi, - conclude il segretario generale della Cgil - di un’intesa di grande valore, che affianca alla transizione energetica quella dei diritti e delle tutele e della riqualificazione e della riconversione del lavoro”.
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Lo Statuto della Persona si basa su una collaborazione ad ampio raggio tra Azienda e sigle sindacali che incide su aspetti essenziali legati al lavoro e alla sua funzione sociale. Tre gli ambiti: benessere, partecipazione e produttività per favorire la tutela della dignità sul lavoro, l’inclusività, la misura della produttività tenendo conto dell’attenzione al fattore umano, l’equilibrio vita-lavoro e la flessibilità, la costruzione e salvaguardia di un ambiente privo di pregiudizi. Il secondo punto è quello della conoscenza e apprendimento continuo, modello “life long learning”, con percorsi di formazione e aggiornamento professionale, di empowerment femminile per favorire la scelta verso le discipline scientifiche (STEM), l’offerta di tirocini e l’apertura a contributi formativi esterni, prevedendo anche la pianificazione di momenti specifici da dedicare esclusivamente all’autoformazione. A questi si aggiunge la cultura e comportamenti della sicurezza, soprattutto quella sul lavoro con la previsione di analisi ex ante ed ex post del rischio-infortunio, l’individuazione delle tecnologie più innovative per la prevenzione degli incidenti, la responsabilizzazione dei lavoratori e il rafforzamento della cultura della sicurezza anche attraverso il coinvolgimento della rete dei fornitori.
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