Investire in fibra ottica estera di bassa qualità e non in quella prodotta a Battipaglia un rischio per lo sviluppo della rete digitale nel nostro Paese.
“In queste ore le mancate scelte del Governo in campo di politiche industriali, digitali e degli asset strategici e i mancati investimenti del gruppo Prysmian, porteranno alla realizzazione dell’infrastruttura digitale del nostro Paese con fibra ottica di bassa qualità proveniente da Cina, India e Corea, rischiando di pregiudicare gravemente il futuro dell’unico stabilimento italiano che produce fibra ottica di altissima qualità”. Così si legge in una nota sindacale a firma delle segreterie nazionali di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil sulla vertenza dele lavoratrici e dei lavoratori della FOS di Battipaglia.
“Infatti – prosegue la nota -, nelle ultime settimane, Prysmian ha dichiarato la proroga di ulteriori 13 settimane di cassa integrazione, con una rotazione solo del 25%, per lo stabilimento Fos di Battipaglia, coinvolgendo direttamente 300 lavoratori diretti e altrettanti dell’indotto. Il danno è immediato per i lavoratori e le lavoratrici che continueranno ad avere una forte riduzione del salario e con una prospettiva drammatica per il proprio futuro – peraltro in un’area del mezzogiorno già fortemente in difficoltà.
Lo stabilimento FOS di Battipaglia (Salerno) produce fibra ottica con elevati contenuti di qualità tecnologica, unico stabilimento in Europa. Questo comporta un’incidenza sul prezzo finale rispetto al prodotto cinese, indiano o coreano, creando un effetto dumping sui produttori europei. Questa condizione fa sì che lo stabilimento non abbia un mercato di sbocco nazionale perché i bandi governativi sulla digitalizzazione, già aggiudicati ma non ancora messi in opera, compresi quelli PNRR (7,7 miliardi di euro), non prevedono alcuna specifica tecnica qualitativa. I provider incaricati alla stesura della fibra e aggiudicatari dei bandi di gara, continueranno quindi ad installare fibra ottica di bassa qualità e minor costo non prodotta in Italia, incidendo tra l’altro sulla durata e l’affidabilità futura della rete dati nazionale.
Questo non succede in altri paesi europei, da ultimo la Francia, i cui governi hanno legiferato in materia, attraverso le centrali di committenza deputate, introducendo parametri qualitativi e tecnici minimi e obbligatori per la partecipazione ai bandi pubblici, garantendo in questo modo l’affidamento delle commesse a player nazionali. Questo comporta non solo la valorizzazione di aziende nazionali che operano e investono per il rafforzamento della transizione digitale tanto necessaria ai sistemi paese e all’economia nel suo complesso, oltre che una maggiore affidabilità e sicurezza di trasmissione di dati molto sensibili (militari, sanitari, …), ma minori costi per gli interventi di sostituzione e manutenzione della fibra da parte delle Amministrazioni locali che devono intervenire più raramente sulle strade cittadine.
Nell’incontro al MiMIT, da noi richiesto, tenutosi il 15 novembre 2023, il Ministero aveva annunciato un tavolo tecnico promosso da Agicom e partecipato da produttori e installatori di fibra ottica per definire le linee guida di Infratel, stazione appaltante per le telecomunicazioni, che i soggetti attuatori (Open Fiber, Tim, …) dovranno rispettare nelle attività oggetto di appalto pubblico.
Il tavolo tecnico si concluderà entro poche settimane ma, ad oggi, non ha prodotto novità significative rispetto alla possibilità di creare un mercato domestico per la fibra ottica premium di altissima qualità e sicurezza.
Per queste ragioni oggi le scriventi Organizzazioni sindacali a livello territoriale hanno indetto una manifestazione fuori dallo stabilimento Fos di Battipaglia alla presenza delle Istituzioni locali (Sindaci e Prefetture) e di alcuni rappresentanti delle forze politiche e noi abbiamo chiesto una convocazione urgente al MiMIT.
È inaccettabile che un’eccellenza italiana che rappresenta un asset strategico non solo per il nostro Paese, veda seriamente compromesso il proprio futuro industriale e che, in queste ore, centinaia di lavoratori con le loro famiglie vedano irrimediabilmente compromesso il oloro futuro lavorativo e di vita.
Ci batteremo affinché il nostro Paese possa dotarsi di un’infrastruttura digitale efficiente e sicura, utilizzando le ingenti risorse pubbliche destinate alla digitalizzazione per produrre ed installare fibra ottica di qualità premium prodotta da un’azienda italiana nel mezzogiorno d’Italia”: conclude la nota sindacale.