di Marco Falcinelli (segretario generale Filctem-Cgil) e Fausto Durante (coordinatore della Consulta industriale Cgil)
Nel corso dell'incontro tenuto oggi presso il ministero dello Sviluppo Economico e presieduto dal viceministro Pichetto Fratin, l'azienda Versalis ha confermato la volontà di procedere alla chiusura dell'impianto di cracking a Porto Marghera. Questa volontà dimostra che l'azienda continua a non tenere conto della contrarietà espressa al riguardo da buona parte delle organizzazioni sindacali confederali e di categoria, a livello nazionale e territoriale, così come delle perplessità avanzate dalle amministrazioni regionali di Veneto, Emilia-Romagna e Lombardia, nei cui territori operano aziende del gruppo ENI che potrebbero subire conseguenze negative a causa della paventata chiusura del cracking.
Per quanto riguarda Filctem e Cgil, abbiamo sostenuto che il percorso di Versalis e di ENI verso il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione e di trasformazione sostenibile delle produzioni industriali (obiettivi che il nostro sindacato condivide) non può passare attraverso annunci unilaterali di chiusure di impianti, ma deve – al contrario – essere realizzato attraverso un percorso condiviso, all'interno di un sistema di relazioni industriali improntato all'informazione, alla consultazione e alla partecipazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti.
Abbiamo chiarito al MiSE, che ha condiviso, che la discussione che riguarda Porto Marghera non può essere avulsa da un confronto complessivo che riguarda le sorti della petrolchimica e della chimica di base nel nostro Paese e, per tale motivo, il Tavolo ministeriale rimane aperto e punto di riferimento nello sviluppo della discussione.
In tal senso abbiamo richiesto a Versalis un incontro urgente per avere un quadro complessivo delle strategie che il Gruppo intende attuare nei prossimi anni sulle attività della chimica in Italia. I piani industriali e gli assetti del Gruppo dovranno consentirci una visibilità a medio-lungo termine circa i progetti di riconversione industriale che si intendono attuare per cogliere gli obiettivi legati alla transizione energetica e allo sviluppo di progetti di “chimica verde”.
La condivisione di questi elementi rappresenta la condizione per affrontare la discussione che riguarda Porto Marghera che intendiamo affrontare senza “una scadenza prefissata” e che deve vedere una maggiore qualificazione dei progetti oggi in campo tali da mantenere la struttura e la vocazione industriale di quel sito, garantendo la professionalità delle persone che vi lavorano e la loro occupazione.
In tal senso Versalis e ENI devono fornire tutte le adeguate garanzie rispetto alla continuità delle produzioni e all'approvvigionamento delle materie prime per i siti produttivi legati alle produzioni del cracking, oltre che al mantenimento dei livelli occupazionali nei diversi siti, compreso l'indotto. I progetti presentati da Versalis come alternativi alla chiusura del cracking non appaiono, al momento, dotati della robustezza e della consistenza necessarie per il sito di Porto Marghera. C'è bisogno di un confronto più approfondito, nel merito delle diverse iniziative finora solo annunciate, senza scadenze obbligate imposte dall'azienda rispetto alla ipotesi di chiusura del cracking. Ipotesi che, al momento, resta tale. Il viceministro ha ritenuto l'incontro interlocutorio e ha espresso la volontà di incontrare separatamente tutte le parti interessate, prima della convocazione di un nuovo incontro.