Carignano, porte di Torino. I lavoratori della Panzera, storica azienda pirotecnica, fondata agli inizi del secolo scorso rischiano di perdere il lavoro a causa di un “cortocircuito” burocratico.
“In questo momento manca infatti l’autorizzazione alla gestione degli esplosivi e quindi l’azienda è ferma. La nuova proprietà che ha rilevato l’azienda non può riavviare la produzione poiché al momento non c’è il nulla osta delle competenti autorità. Il permesso è di fatto decaduto poiché il precedente proprietario, che lo possedeva, è deceduto nel dicembre scorso. Tra il personale, però, c’è chi ha il patentino per maneggiare la polvere pirica”, si legge in una nota stampa diramata dalla Filctem Cgil di Torino.
“Eppure – prosegue la nota -, il lavoro alla Panzera non mancherebbe: le commesse sono numerose e si tratta anche di clienti di un certo rilievo quali Disney, aziende navali, compagnie ferroviarie. Il problema è che essendo legate ad eventi prestabiliti, si rischia di perdere i clienti e quindi di conseguenza la chiusura dell’azienda. Il nulla osta deve essere rilasciato dalla Prefettura, e si è appreso che i tempi di rilascio possono essere lunghi, incompatibili con la ripresa della produzione.
Ironia della sorte, Panzera è anche deposito per i materiali esplosivi sequestrati dalla Questura di Torino, che è quindi cliente dell’azienda, ed il magazzino in cui vengono stipati questi materiali, pur in assenza di personale poiché la fabbrica è ferma, risulterebbe essere tutt’ora utilizzato”.
“È necessario – conclude la nota - che la proprietà e gli Enti competenti velocizzino l’iter affinché si salvino la produzione ed i posti di lavoro. Si rischia l’ennesima beffa alle spalle dei lavoratori, a causa di una burocrazia che ha tempi troppo lunghi. La FILCTEM CGIL, oltre ad esprimere solidarietà e vicinanza ai lavoratori della Panzera, sta tentando di fare tutto ciò che è possibile per scongiurare la chiusura e far riprendere la normale produzione”.
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