“I 400 dipendenti dello stabilimento Forall-Pal Zileri di Quinto Vicentino aspettano una risposta. Sono passati più di due mesi dall’ultimo vertice al Mise, e l’accordo era che ci saremmo aggiornati dopo un mese. Il ministero convochi quanto prima il tavolo nazionale di crisi e si impegni a fondo per cercare un acquirente serio della società veneta, in grado di rilanciare un marchio storico italiano e garantire la continuità produttiva e occupazionale”. La richiesta arriva dalle segreterie nazionali e di Vicenza di Filctem-Cgil e Femca-Cisl, dopo gli incontri dei giorni scorsi in Regione Veneto e in Confindustria provinciale. L’azienda, di proprietà di un fondo del Qatar, a dicembre aveva annunciato la cessazione dell’attività. “L’unica novità positiva – spiegano i sindacati – è la disponibilità della società a vendere anche il brand, oltre alla parte industriale. Ora è necessario costruire una proposta di ampio respiro che tenga in considerazione marchio e struttura produttiva nel suo insieme, e che potrebbe fare gola a diversi player del settore. In assenza di potenziali acquirenti, però, si dovrà ragionare insieme a Regione Veneto e Mise su altre ipotesi, che abbiano come priorità quella di scongiurare la chiusura di Forall. A tal proposito il tavolo di confronto regionale si riaggiornerà il 26 marzo prossimo, e in quella sede si capirà se ci saranno dei ritorni che noi auspichiamo positivi, come la presentazione di un interessamento a rilevare la società. Bisogna però fare in fretta: il 31 marzo prossimo scadrà la Cassa integrazione Covid, bisogna garantire con ogni mezzo a nostra disposizione la continuità salariale dei lavoratori”, concludono Filctem e Femca. Nel 2018 l’azienda fu interessata da una ristrutturazione che già ha visto tagli al personale, e negli ultimi anni ci sono stati numerosi tentativi di rilancio del marchio, non andati a buon fine.