Le segreterie nazionali di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil hanno scritto ai ministri Gualtieri (MEF) e Patuanelli (MiSE) per chiedere un intervento risolutivo sulla vertenza SANAC.
Come è noto l'azienda, con i suoi 4 stabilimenti (Massa, Vado Ligure, Gattinara ed Assemini Grogastu) e circa 360 dipendenti, è leader in Italia nella fabbricazione dei refrattari detenendo circa il 35% del mercato nazionale così diviso: 65/70% per la ex ILVA e il restante per il mercato privato. "Vista l'imminente scadenza dell'ulteriore proroga di fidejussione fissata per fine novembre, siamo a richiedere ai Ministeri competenti e al Governo di risolvere definitivamente l'annosa vicenda, con la definizione e conclusione della vendita ed iniziare il confronto sindacale per il trasferimento dei lavoratori nella nuova società, per far rimanere la SANAC nell'ambito della filiera della ex ILVA e nell'ambito della produzione dell'acciaio, in quanto il destino del gruppo è fortemente legato al futuro della ex ILVA e alla presenza di Arcelor Mittal, per il rilancio della siderurgia in Italia": scrivono i sindacati nella lettera. Ricordiamo infatti che è da maggio 2019 che Arcelor Mittal ha chiesto ed ottenuto continue proroghe sull'acquisto di SANAC e a fine novembre scadrà l'ultima.
"Nel frattempo -continuano nella lettera le segreterie nazionali di Filctem, Femca, Uiltec -, la situazione nei 4 stabilimenti è in continuo peggioramento sia sul piano produttivo che finanziario, in quanto per i poteri della gestione Commissariale non sono possibili investimenti per innovazione e sviluppo, ma soltanto per una gestione ordinaria e per il mantenimento della sicurezza".
"Dal punto di vista finanziario – si legge nella lettera - si registrano grossi problemi per i forti ritardi nei pagamenti da parte di Arcelor Mittal che sta gestendo l'acciaieria di Taranto. Nel corso dei mesi passati si sono aperti anche contenziosi giudiziari, con ricorso a decreti ingiuntivi per la riscossione dei crediti vantati da SANAC nei confronti di Arcelor Mittal, che attualmente per nostre informazioni ammontano a circa 9 milioni di euro".
"Questa incertezza sul futuro degli stabilimenti – scrivono i sindacati - è grave e non più tollerabile, vista anche la tenuta del tessuto sociale nei vari territori. Ci aspettiamo quindi una definizione certa di questa vicenda a partire dalla fine di novembre – conclude la lettera – per dare finalmente un futuro duraturo a tutti gli stabilimenti del gruppo SANAC".