Ieri pomeriggio si è tenuto a Milano l’Osservatorio nazionale dei settori gomma plastica cavi. La Federazione Gomma Plastica nazionale, in collaborazione con il Centro studi di Confindustria, ha presentato un articolato ed interessante quadro di dati riferiti al 2022 e alla proiezione di chiusura del 2023:
- osservatorio nazionale e relazioni industriali;
- congiuntura economica nazionale e specifica per il comparto;
- focus su lavoro e occupazione nel settore.
Il settore
Viene confermata la congiuntura economica nazionale e dell’eurozona di difficoltà con 10 Paesi su 27 in recessione, tra cui la Germania, una frenata dell’export italiano e una debolezza della produzione industriale a causa dei costi dell’approvvigionamento energetico. Per il comparto si traduce con un previsionale 2023 di -8% nella gomma e -5% nella plastica, in forte controtendenza con i risultati positivi del 2022 (+10% sul 2021), in un anno caratterizzato da un picco positivo nei primi mesi dell’anno, seguito da un rallentamento.
Occupazione
Dall’analisi dell’occupazione nel settore emergono luci e ombre: occupazione stabile (96% contratti a tempo indeterminato) e, insieme, utilizzo dei contratti a tempo determinato e 10% di somministrazione (tempi determinati e indeterminati), una larga componente operaia qualificata, investimenti nella formazione e nel ricambio generazionale. Di contro un impatto forte della crisi energetica sull’occupazione, una difficoltà nel reperimento di personale, la necessità di approfondire alcuni aspetti inerenti l’organizzazione e gli orari di lavoro (lavoro agile, part-time, utilizzo del lavoro straordinario, cause gravita’ assenze).
Inoltre sono stati presentati alcuni dati emersi dall’indagine della Federazione rispetto al sistema di inquadramento, alla turnistica, alle politiche salariali: RAL, utilizzo superminimi, premi di risultato, welfare, confermando la necessità di rafforzare ed estendere la contrattazione di secondo livello.
Sul contratto nazionale di lavoro
Infine sono stati proposti focus rispetto ad alcune novità introdotte nell’ultimo rinnovo del CCNL: politiche di genere, accomodamenti ragionevoli, obbligatorietà del fondo sanitario integrativo Fasg&p dal primo gennaio 2024.
I sindacati
La Filctem, insieme a Femca e Uiltec, ha proposto che l’Osservatorio nazionale diventi sempre più il luogo di confronto e lavoro congiunto tra le Parti, in particolare rispetto alle politiche industriali e alla gestione delle transizioni, tenendo conto anche delle ricadute sociali, ai Fondi integrativi previdenziale e sanitario di settore, alle politiche di genere e ai diritti.