Una mobilitazione voluta da Filctem Cgil, Femca Cisl, Uilte Uil per la soluzione delle vertenze aperte, senza licenziamenti e con il mantenimento dell’occupazione in un’ottica di sviluppo sostenibile.
Arcelor-Mittal nel corso dell'incontro al MiSE di venerdì 5 giugno 2020 ha confermato l'intenzione di modificare in modo unilaterale gli accordi sottoscritti con Governo e Organizzazioni Sindacali, con conseguenze drammatiche per l'occupazione e il concreto rischio che gli impianti ex-ILVA di Taranto nel volgere di pochi anni possano cessare definitivamente di funzionare. Si tratta di una posizione irricevibile accompagnata ad un comportamento irresponsabile. La produzione di acciaio è un asset irrinunciabile per l'industria manifatturiera italiana che non può dunque perdere gli impianti ex-IlVA di Taranto. In questo contesto Sanac rappresenta una tessera importante e da difendere nella sua integrità per il mantenimento delle attività produttive. Arcelor-Mittal, che è a tutt'oggi il soggetto vincitore del bando per l'acquisizione di Sanac deve mantenere gli impegni presi con la Struttura Commissariale. Abbiamo sempre ripetuto e continuiamo a ribadire che tali impegni vadano onorati.
È evidente che l'eventuale disimpegno o la sospensione degli investimenti previsti per il rifacimento dell'alto forno 5, di Arcelor-Mittal rispetto a ILVA creerebbe conseguenze anche sul futuro di Sanac. È quindi necessario in questo comune scenario indirizzare tutta l'azione sindacale in modo unitario e coordinato per ottenere da Arcelor-Mittal il rispetto degli impegni e per incalzare il Governo ad esercitare il proprio ruolo in questa direzione. Le Segreterie Nazionali Filctem-CGIL, Femca-Cisl e Uiltec-Uil dichiarano per queste ragioni lo sciopero in tutto il gruppo sanac martedì 9 giugno per l'intera giornata. Le Strutture Territoriali e le Rsu di ciascuno Stabilimento comunicheranno le modalità organizzative dello sciopero.