Si è svolto questa mattina l’incontro in videoconferenza tra le rappresentanze sindacali nazionali e territoriali di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e quelle aziendali della Brioni (azienda tessile con sede a Pescara appartenete al gruppo Kering), alla presenza degli incaricati del ministero dello Sviluppo Economico. La vertenza vede ad oggi coinvolti ancora troppi lavoratori che rischiano di perdere il proprio posto di lavoro.

“Da quando il gruppo Kering ha acquisito la Brioni si è solo preoccupata di ripianare i debiti, ma non ha mai realmente proposto un piano di rilancio del marchio storico italiano”: hanno dichiarato Sonia Paoloni, Raffaele Salvatoni, Daniela Piras, rispettivamente segretari nazionali di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil.

“Siamo consapevoli che la fase economica in corso presenti ancora complicazioni dovute alla pandemia – hanno proseguito i tre sindacalisti -, ma il gruppo Kering deve realizzare un piano industriale investendo in competenze e manufacturing che sono la vera ricchezza di questo marchio del made in italy.  E’, infatti, evidente la necessità di investimenti tecnologici che possano inserire e collocare adeguatamente l’azienda all’interno del gruppo.  Questo si attende da uno dei più importanti gruppi industriali del lusso e della moda al mondo”.

“Al contrario, la perdita di know how rischia solo di impoverire la Brioni, questa pratica, lo ricordiamo, è iniziata ben prima della crisi pandemica e con essa non ha nulla a che fare. Noi non condivideremo mai un piano industriale che preveda la ristrutturazione dell’azienda con ulteriori ricadute occupazionali. I lavoratori della Brioni hanno già fatto la loro parte pagando un prezzo salatissimo sia dal punto di vista dell’occupazione che del salario”: hanno concluso Paoloni, Salvatoni, Piras.

Comunicato stampa


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