Il 21 aprile è stato sottoscritto da Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil con Unic (Concerie Italiane) Il protocollo sulle modalità per la ripresa in sicurezza dell'attività produttiva, quando questa sarà consentita.
Tra gli elementi innovativi dell'accordo una distanza di sicurezza minima nei luoghi di lavoro di 2 metri. Questo accordo raccoglie, inoltre, quanto era già stato sottoscritto con Confindustria Moda, ma si è ritenuto necessario approfondire alcuni elementi specifici tenendo conto delle peculiarità del settore conciario. In evidenza nell'accordo l'innovativa costituzione di un osservatorio territoriale specifico, dove sia possibile controllare quei luoghi di lavoro in cui non è presente alcuna rappresentanza sindacale, e che allo stesso tempo sia un presidio per il contrasto a quelle sacche di attività in cui sussistono forme di sfruttamento, dumping sociale e competitivo. Sarebbe inutile e molto pericoloso avere aziende che rispettano i protocolli ed altre che mettono a rischio i lavoratori e vanificano gli sforzi e sacrifici fatti tutti - lavoratori, aziende e rappresentanze sindacali me datoriali - in queste difficili settimane.
Un altro elemento presente nel protocollo è la volontà di individuare spazi aziendali per effettuare i test sierologici, la modalità di indicazione di questi locali sarà determinata dalle regioni.
Sul tema delle autocertificazioni, che non possono essere sostitutive al vero monitoraggio, diventa obbligatoria la prassi della misurazione della temperatura all'ingresso del turno di lavoro. "Riteniamo sbagliato affidare alla burocrazia la prevenzione": ha detto a riguardo Riccardo colletti della Filctem Cgil nazionale. "Ora è necessario - ha continuato Colletti - che nei vari distretti produttivi della concia si inizi rapidamente a costruire i comitati aziendali e territoriali, è prioritario per far ripartire l'intero settore e tutto il sistema di filiera ad esso collegato. Credo – ha concluso - che questa esperienza sia una dura prova per tutti ma ci offre anche l'opportunità di rivedere gli interi assetti industriali il sistema relazionale con un'ottica e con valori sociali e di impresa diversa dai tempi passati".