Il sindacato internazionale IndustriALL Global Union, in un duro comunicato diffuso il 1° febbraio scorso, condanna il colpo di stato dei militari in Myanmar e la detenzione dei leader democraticamente eletti della Lega nazionale per la democrazia (NLD) Win Myint e Aung San Suu Kyi, poche ore prima della cerimonia del giuramento dei nuovi parlamentari e formazione di un nuovo gabinetto.
“Dopo 50 anni di regime militare – si legge nel comunicato -, il processo per costruire una democrazia in Myanmar non deve essere ostacolato. I leader militari del Myanmar devono rispettare i risultati delle elezioni di novembre, dove l'NLD ha ottenuto una schiacciante maggioranza sull'Union Solidarity and Development Party (USDP) a guida militare. In un paese in cui i sindacati sono consentiti solo dal 2012, IndustriALL sostiene la dichiarazione della Confederation of Trade Unions Myanmar (CTUM) secondo cui qualsiasi azione che mira a far deragliare l'esito delle elezioni o impedire la transizione democratica del Myanmar deve essere respinta”.
“I militari – prosegue la nota di IndustriALL G. U. - devono accettare di buon grado la scelta libera e democratica del popolo e rispettare le norme internazionali sui diritti umani. Win Myint, Aung San Suu Kyi e altri attivisti politici dovrebbero essere rilasciati, incondizionatamente e immediatamente. IndustriALL invita i leader militari a riconoscere che il frutto della crescita economica e del miglioramento del tenore di vita è il risultato della democratizzazione e della pacifica coesistenza di più partiti politici dal 2011. Il ricorso alla violenza, ai conflitti e al governo antidemocratico vanificherà lo sforzo del Myanmar di attrarre investitore straniero e sviluppo economico internazionale”.
“Insieme ai sindacati globali e ai nostri affiliati in tutto il mondo, afferma il segretario generale di IndustriALL Valter Sanches, mobiliteremo la solidarietà internazionale per i nostri fratelli e sorelle in Myanmar nella loro continua lotta per i diritti dei lavoratori e la democrazia. Chiediamo alle organizzazioni multilaterali e ai governi di inviare un messaggio chiaro alle forze armate per rispettare la democrazia e la Costituzione e per ripristinare il governo eletto". Così termina il comunicato.