Il 2 maggio scorso, Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil insieme ai rappresentanti di Confindustria Moda hanno sottoscritto l'aggiornamento al protocollo sulla sicurezza del 16 aprile scorso (qui il link alla notizia). "Con la firma sull'accordo di aggiornamento al protocollo di sicurezza per la ripresa delle attività produttive nelle aziende della Moda associate a Confindustria anche in questo settore abbiamo, come sindacati, effettuato un allineamento non solo a quanto determinato dal Governo il 24 aprile scorso, ma anche alla necessità di concretizzare una ripartenza in sicurezza per i lavoratori": è quanto detto da Sonia Paoloni, segretaria nazionale della Filctem Cgil, a margine della firma sul documento.
"Non secondario – ha continuato -, oltre a tutte le direttive di ordine pratico contenute nel documento, è il diritto alle assemblee dei lavoratori in spazi adeguati, se presenti in azienda, o via telematica. Mantenere, anche in un momento emergenziale come quello che siamo vivendo, un luogo di confronto tra i lavoratori è un modo adeguato in cui possono emergere ed essere affrontati tutti quegli elementi nuovi e sconosciuti correlati alla produzione in tempo di Covid 19".
"Avremmo voluto inserire nel protocollo nazionale la sua estensione alle aziende della filiera – ha concluso la Paoloni -, a tutti quei lavoratori in conto terzi che partecipano attivamente alle lavorazioni. In tal senso, in questo momento da parte di Confindustria Moda non c'è stata disponibilità, data la complessità della filiera stessa. Nel frattempo, tale obiettivo è stato raggiunto inserendo il controllo della filiera nell'applicazione del protocollo in Impostanti gruppi della Moda come Valentino, Gucci, Ferragamo, Celine, ecc. che sono stati in grado di applicare, con accordi aziendali, questi diritti nelle loro filiere in cui le lavorazioni saranno prodotte in sicurezza".
In allegato i protocolli aziendali con estensione di applicazione e controllo alle aziende della filiera produttiva.