“Viviamo uno scenario complessivo complicato, le guerre si sono aggiunte ad una situazione già di per sé complessa, i conflitti Russo – Ucraino e quello in Medio Oriente, oltre al tragico spargimento di sangue che stanno producendo, hanno inasprito una condizione che il mondo stava vivendo, in particolare sull’energia. Il pianeta si sta indirizzando verso una dimensione verde, migliore, più sostenibile. Quello su cui noi insistiamo è di guardare bene a questo percorso per raggiungere questi obiettivi salvaguardando quanto di buono e valido abbiamo nel nostro paese”. Così Marco Fallcinelli, segretario generale della Filctem Cgil, nel suo intervento all’assemblea dei lavoratori del polo chimico di Brindisi stamane.
“Perché – ha proseguito - noi rischiamo non solo di mancare gli obiettivi prefissati al 2030 e 2050, ma rischiamo di arrivarci avendo impoverito il nostro sistema industriale. Abbiamo bisogno di un piano industriale in grado di guardare al futuro e di traguardare quegli obiettivi. I grandi Player nazionali una volta fissavano, infatti, i loro target in un’ottica di logica industriale e di sviluppo del territorio. Non come fa oggi la Basel a Brindisi e nel resto del paese che opera scelte finalizzate solo alla economicità delle produzioni rischiando così di compromettere il complesso sistema chimico-industriale. Infatti, in un ‘condominio industriale’ ogni azienda fa parte di una delicata struttura e il venir meno di un asset rischia di incrinare l’intero sistema. Il Governo ha la responsabilità e il compito di orientare le scelte di queste multinazionali, perché la chimica industriale è un asset strategico del Sistema-Paese e se viene meno le ricadute saranno per tutta l’industria italiana”.
“Anche il non scegliere, da parte di istituzioni e grandi aziende, è a sua volta una scelta precisa che rischia di minare l’intero sistema industriale. Se si crede di poter affrontare la transizione ecologica senza salvaguardare il tessuto industriale, sicuramente si compiranno tutti compiti richiesti ma lasceremo per strada disastri sociali ed industriali che impoveriranno il paese. È fondamentale far comprendere a chi ci governa che è necessario il raggiungimento di un mondo green salvaguardando il nostro sistema industriale e sociale. Per questo abbiamo la necessità di tenere alta la tensione su questi punti, quello che accade non è per caso e ha ricadute profonde nei territori con le vertenze a cui stiamo assistendo e su cui ci stiamo confrontando. È chiaro che, se questa situazione non si sblocca, dovremo attuare delle mobilitazioni. I lavoratori devono essere al centro dei processi di transizione, non si può immaginare che possano accogliere questo cambiamento con il rischio della perdita del posto di lavoro. Noi non siamo disponibili ad affrontare così la transizione, se non ci daranno risposte sarà necessario organizzare qualche pullman ed andare a manifestare tutti insieme sotto al Ministero e proveremo a far sentire la voce dei lavoratori”: ha concluso Falcinelli.