È stata sottoscritta, nella mattinata di oggi, tra le rappresentanze sindacali di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e i rappresentanti di Assorisorse, l’associazione confindustriale di categoria, l’intesa per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro del settore delle attività minerarie. Il contratto avrà validità triennale e decorrenza dal 1° aprile 2022 al 31 marzo 2025. Il settore delle miniere in Italia occupa circa 5 mila dipendenti in quasi 80 aziende, nazionali ed internazionali.
Il contratto è stato sottoscritto in applicazione dell’accordo interconfederale Cgil, Cisl, Uil con Confindustria (9 marzo 2018), e richiama le prassi e le modalità proprie del settore.
Parte economica
L’aumento contrattuale previsto nel triennio sarà di 200 euro (5° livello), diviso in 3 tranche: 45 euro dal 1° gennaio 2023; 75 euro dal 1° dicembre 2023; 80 euro dal 1° gennaio 2025.
I valori corrisposti non sono vincolati a successive verifiche degli scostamenti inflativi.
Parte normativa
Nel corso della vigenza contrattuale sarà prevista l’implementazione dell’attuale sistema classificatorio, attraverso la costituzione di una commissione paritetica. Per quanto riguarda il welfare contrattuale sarà avviato un percorso condiviso per incentivare l’iscrizione dei lavoratori ai fondi previdenziali sensibilizzandoli ai vantaggi della previdenza integrativa. A tal proposito le Parti hanno condiviso di introdurre, nel corso della vigenza contrattuale, forme più cogenti atte a favorire l’adesione ai fondi integrativi.
Per quanto riguarda la formazione, sarà necessario un più ampio coinvolgimento delle rappresentanze per definire programmi di formazione continua, anche con la certificazione delle tappe formative con l’introduzione del libretto formativo. Sulla salute sicurezza e ambiente, l’ipotesi d’accordo prevede la sperimentazione della possibilità di prevedere una figura di RLSA di sito che coordini gli RLSA delle aziende in appalto insistenti nell’area.
“Questo rinnovo si colloca in un contesto di generale ripresa del settore dovuta all’estrazione di materie prime funzionali alla transizione energetica ed ecologica. In questo scenario bisognerà compiere scelte di indirizzo nella consapevolezza che i processi di transizione saranno lunghi e complessi e che il paese avrà ancora bisogno di fonti fossili estratte. Questo contratto dovrà dunque estendere la sua applicazione anche alle fonti di energia rinnovabile e dello stoccaggio energetico connesso ai siti minerari”: hanno dichiarato a margine della firma i segretari nazionali di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil, rispettivamente Antonio Pepe, Sebastiano Tripoli, Daniele Bailo.
La parola ora ai lavoratori che dovranno approvare l’intesa nelle assemblee.