I Sindacati: “Una trattativa bloccata e 450 mila addetti senza contratto da quasi un anno e mezzo”.
È stato annunciato lo stato di agitazione dei lavoratori dell’industria del tessile abbigliamento. A deciderlo, la delegazione trattante unitaria per il rinnovo del contratto nazionale, al termine della riunione con le controparti. La mobilitazione prevede il blocco di tutti gli orari di lavoro straordinario e di tutte le flessibilità, con iniziative di protesta che saranno sviluppate e decise a livello territoriale. “Lo stato di agitazione – dichiarano i segretari nazionali Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil, rispettivamente Sonia Paoloni, Raffaele Salvatoni, Daniela Piras - si è reso necessario dato lo stallo in cui versa la trattativa per il rinnovo del contratto nazionale, sia sulla parte normativa che su quella economica. Dopo quasi un anno e mezzo dalla scadenza del contratto nazionale di lavoro, con una pandemia che ha fortemente messo in crisi tanti lavoratori e le loro famiglie, riteniamo che la ripresa del settore passi anche attraverso il rinnovo di questo importante contratto, che interessa 450 mila addetti e che può sicuramente favorire la ripresa sostenendo l’intero sistema della moda con le sue filiere. Non possiamo accettare che i lavoratori del Tessile Abbigliamento siano considerati di serie B, e che debbano aspettare un anno e mezzo per il contratto. Anche perché lavorano in un settore che resta una colonna portante del Made in Italy e che presenta una bilancia commerciale positiva. È quindi urgente - hanno concluso i tre segretari nazionali - assicurare loro in tempi rapidi un contratto moderno, dignitoso, innovativo".