Lavoratori e cittadini rivendicano il cambiamento di rotta dei vertici aziendali: meno finanza e più investimenti per lavoro sicuro e servizi pubblici di qualità
Altissima l’adesione allo sciopero dei lavoratori del Gruppo Hera proclamato per l’intera giornata di ieri da Filctem e Fp CGIL, Femca, Flaei e Fit CISL, Uiltec e Uiltrasporti UIL e Fiadel e grandissima la partecipazione al presidio tenutosi questa mattina davanti alla sede centrale di Hera in viale Berti Pichat a Bologna.
L'intervento del segretario nazionale della Filctem Cgil, Ilvo Sorrentino
Adesione
Negli ambiti territoriali gestiti dalla multiutility hanno incrociato le braccia mediamente circa l’80% dei lavoratori, con punte che hanno sfiorato il 100% nelle strutture tecniche-operative, al netto del personale comandato a gestire i servizi minimi essenziali imposti dalla legge. Mai nella storia più che ventennale del Gruppo HERA si era vista una tale partecipazione a sostegno delle ragioni della protesta delle OO.SS. Nazionali: tutto ciò dovrebbe far riflettere i vertici aziendali su quanto sia diventata ampia la divaricazione fra il quadro dirigenziale e i lavoratori e le lavoratrici che tutti i giorni ci mettono la faccia per garantire servizi di qualità alle comunità e alla cittadinanza.
La conferma del pieno successo registrato dall’iniziativa di mobilitazione e della condivisione assoluta delle ragioni della protesta da parte sia dei lavoratori, diretti e dell’indotto, che dei cittadini, è testimoniata anche dal fatto che le presenze al presidio hanno superato le aspettative delle organizzaznioni sindacali nazionali, tanto che a quel punto le forze dell’ordine e gli organizzatori sono stati costretti ad interrompere temporaneamente la circolazione del traffico sul viale, durante la manifestazione, per non pregiudicare la sicurezza dei manifestanti.
Le ragioni dello sciopero risiedono nella necessità di contrastare lo snaturamento della mission principale della multiutility, la quale, nonostante gestisca servizi pubblici essenziali come il ciclo idrico integrato, i servizi ambientali e la distribuzione di gas ed energia elettrica, sta subendo una deriva che privilegia esclusivamente i risultati finanziari attraverso la massimizzazione dei profitti e dei dividendi distribuiti quasi integralmente agli azionisti privati e pubblici, nonché la ricerca spasmodica dell’incremento del valore di quotazione del titolo sui mercati azionari, tutto ciò a scapito dell’attenzione alla condizione dei lavoratori diretti e in appalto e alla qualità e alle tariffe dei servizi erogati alla cittadinanza.
In particolare, le OO.SS. di categoria, unitariamente, rivendicano la necessità, non più derogabile, di produrre concretamente un riequilibrio della governance in Hera, che veda i soci pubblici, cioè i principali Comuni, facenti parte del cosiddetto “Patto di sindacato”, riappropriarsi del proprio ruolo d’indirizzo strategico e di controllo sulla propria società partecipata, così come prevede lo Statuto.
Per questa ragione le OO.SS., sulla scorta del successo registrato dallo sciopero e dalla manifestazione di forza dimostrata in data odierna, chiedono che venga convocato al più presto un tavolo di confronto istituzionale a cui partecipino, oltre ai rappresentanti dei lavoratori, i vertici di Hera e anche i rappresentanti della proprietà pubblica, in qualità di Enti proprietari, ma anche e soprattutto di rappresentanti degli interessi generali delle comunità locali.
Infatti, servono risposte concrete su:
Organici
Gli organici stanno registrando un depauperamento professionale causato dagli effetti conseguenti al processo di pensionamento: la gestione del turn-over risulta assolutamente inadeguata; serve un piano straordinario di assunzioni di personale giovane che acquisisca le necessarie competenze professionali attraverso l’affiancamento con i lavoratori più esperti, affinché possano, nel futuro prossimo, gestire in sicurezza e autonomia le attività nei servizi di pubblica utilità dei settori gas, acqua, igiene ambientale, teleriscaldamento ecc. Le modifiche organizzative, invece, stanno portando ad una riduzione strisciante del personale operativo. Inoltre, anche nelle aree commerciali, a fronte di un aumento delle attività per oltre un milione di clienti aggiuntivi, risulta necessario integrare il personale.
Salute e sucurezza
La sicurezza dei lavoratori deve essere sempre la priorità! Il numero degli operativi non risulta sufficiente a garantire il riposo giornaliero di almeno 11 ore nel servizio di reperibilità. Di conseguenza, risulta necessario mantenere sia un numero adeguato di operativi per l’attività quotidiana sul territorio, sia una rotazione adeguata di personale tecnico-operativo in reperibilità, sospendendo la nuova riorganizzazione della reperibilità reti «polivalente» che, invece, prevederebbe la riduzione del numero di operativi complessivi, con tagli lineari. Serve, inoltre, un monitoraggio puntuale per garantire la sicurezza negli impianti sia del personale diretto che indiretto, dove si registrano, purtroppo, troppo spesso incidenti. Nei grandi impianti con turni H24 (Termovalorizzatori, Depuratori e Pronto intervento Gas) il personale non è sufficiente a garantire i riposi previsti dalla normativa in essere. Così come nei settori, dove si registrano nuove commesse e si procede con l’abuso di contratti in somministrazione o esternalizzazioni, piuttosto che con assunzioni dirette con perdita costante del bagaglio di conoscenza e professionalità e un calo della qualità e della sicurezza del servizio generalizzato, nelle città e nelle aree periferiche.
Appalti e perimetri contrattuale
È necessario procedere ad una revisione del Protocollo in materia di appalti che, a nostro avviso, non è stato correttamente applicato in questi anni, soprattutto nel confronto preventivo con le organizzazioni sindacali. Occorre immediatamente avviare, inoltre, processi di reinternalizzazione dei servizi, in particolare quelli strategici. Infine, ai 1531 dipendenti del Gruppo con CCNL non conformi ai protocolli convenuti, vanno riconosciuti gli stessi trattamenti contrattuali del resto dei dipendenti del Gruppo regolato dai CCNL del perimetro UTILITALIA.
Le amministrazioni comunali devono, a nostro parere, porre maggiore attenzione al tema delle esternalizzazioni e degli appalti, evitando il vergognoso fenomeno del dumping contrattuale e del massimo risparmio sul costo del lavoro, in tutte le realtà interessate da questa inaccettabile situazione.
Gallery
"Le organizzazioni sindacali di categoria e i lavoratori del Gruppo Hera continueremo la mobilitazione fino a quando i vertici del gruppo non modificheranno radicalmente le proprie priorità strategiche, perché HERA è di TUTTI, di cittadini e lavoratori, non solo degli azionisti e del top-management".