Il 21 maggio, si è tenuto l'attivo delle delegate e dei delegati del gruppo Eni congiuntamente alle strutture territoriali e regionali. L'incontro si è ritenuto opportuno convocarlo a valle dell'incontro di Comitato Strategico tenutosi il 25 marzo e soprattutto dopo quello dell’8 maggio scorso con l'Amministratore Delegato.

Criticità

I numerosi interventi hanno messo in evidenza una serie di criticità che, se non corrette, corrono il rischio di rendere non praticabile quell’idea di Bilateralità su cui tanto abbiamo insistito nel Protocollo Insieme del 2021

  • Difficoltà di rapporto coerente alle problematiche che emergono nei territori fra RSU e funzioni del personale. Spesso si utilizza il rimando ad altri tavoli per limitare la legittimità e la capacità negoziale delle strutture locali.
  • Scarsa chiarezza sugli investimenti che in alcuni territori sono stati annunciati da tempo e non ancora realizzati. Soprattutto nelle realtà industriali la scarsità di risorse corre il rischio di essere interpretata come una scelta strategica chiara.
  • La mancanza di politiche formative e di valorizzazione che incentivino ed interessino particolarmente i giovani, spesso anche neo assunti, che ne favorisca la permanenza in azienda. Occorrerà lavorare molto di più per interpretare correttamente le loro esigenze ed aspettative.
  • E’ sempre più complicato dover convivere con le ataviche carenze di organico. C’è da parte di Eni una costante sottovalutazione delle difficoltà, ormai in tutti mi settori, ad affrontare il mancato turnover naturale.

Mentre si valuta con favore il processo di incremento delle capacità produttive nazionali nel settore dei biocarburanti, il coordinamento auspica che ogni potenzialità in essere nella raffinazione tradizionale sia mantenuta e sostenuta. Le potenzialità che a livello globale Eni esprime nella ricerca ed estrazione di oil&gas, nella commercializzazione di energia e gas con Plenitude e di raffinato con Enilive, che sono il vero core business del gruppo, vanno costantemente valorizzate, come anche la capacità di produrre know-how ed innovazione in specialties ed energia alternativa.

Forte preoccupazione invece è emersa sul versante Versalis

La gallery fotografica dell'attivo e le parole del segretario nazionale della Filctem Cgil, Antonio Pepe.

In tutti i siti gli impianti viaggiano a capacità ridotta rispetto a quella installata, provocando per alcuni versi disefficienze di sistema legate alla gestione dei costi complessivi che poi si riverberano sulla capacità di restare sul mercato. Forte richiamo è arrivato dal coordinamento verso l'incertezza degli accordi commerciali di fornitura in scadenza a fine  anno con importanti player, che, se non rinnovati, metterebbero in discussione la tenuta di alcune realtà con un effetto domino su quelli collegati.

La grande responsabilità del momento passa attraverso la chiarezza sul futuro e della mission che ogni singolo sito deve avere, a fronte del quale tutti si sono dichiarati disponibili per rilanciare la chimica di base necessaria al sistema Paese ( l’80% dei prodotti di base servono al sistema manifatturiero)  che, insieme alle acquisizioni di Novamont, Finproject e Tecnofilm, che riteniamo importanti, possono contribuire a  rilanciare Il settore portando nel tempo quell’equilibrio di bilancio che è mancato in questi anni non per responsabilità delle lavoratrici e dei lavoratori.

Partendo da un presupposto, che, le eventuali trasformazioni dovranno vedere le parti a livello locale, impegnate nel ricercare soluzioni condivise tese a salvaguardare il patrimonio industriale ed occupazionale

Allo stesso tempo, se sarà necessario, bisognerà mettere in atto tutte le iniziative a supporto per non disperdere quel know-how tecnologico e umano che è il vero valore da salvaguardare rispetto a quello finanziario.

In tal senso va interpretata la richiesta delle organizzazioni sindacali di ricondurre ogni processo di revisione della struttura industriale di Versalis dentro un percorso che non prescinda dalla gestione di un tavolo governativo. Per i delegati presenti, Versalis ed il Paese in generale non può permettersi l’abbandono della chimica di base né correre il rischio di penalizzare nei costi il mondo dei trasformatori a valle.

Il piano industriale che ci sarà presentato entro il mese di giugno sarà la prima occasione per confrontarci con Versalis su questi temi.

Rinnovo del contratto nazional di lavoro

Altro tema affrontato a margine, è stato il rinnovo del CCNL Energia e Petrolio in scadenza al 31-12-24 che, a partire dalla parte economica, dovrà essere in grado di garantire il potere d'acquisto dei salari e allo stesso tempo è anche necessario innovare la parte normativa, dove uno dei temi sensibili sarà la rivisitazione del sistema classificatorio, rendendolo più aderente alle evoluzioni tecnologiche e digitali nei sistemi gestionali e produttivi ma anche per rendere più coerenti e misurabili le competenze maturate e le mansioni svolte. 

Comunicato Filctem, Femca, Uiltec

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