Sono passate solo poche ore dalla mobilitazione nazionale unitaria indetta venerdì 25 ottobre da Filctem Cgil – Femca Cisl – Uiltec Uil per denunciare la gravissima situazione in cui si trova la filiera della componentistica non metalmeccanica dell’automotive, in particolare le aziende che lavorano in monocommittenza o in prevalenza per Stellantis, nel nostro Paese e in Europa.

Emerge che nella prossima Legge di bilancio il Governo taglierà 4,6 miliardi di euro al Fondo automotive (80% del Fondo promosso dal precedente Esecutivo), nato per l’adozione di misure a sostegno della riconversione della filiera.

Oggi più che mai c’è necessità di mantenere ed incrementare il Fondo per garantire la continuità produttiva ed occupazionale all’interno delle grandi trasformazioni e transizioni che stanno attraversando il settore e la manifattura nel suo complesso.

Questo è uno dei settori di eccellenza del nostro Paese e sono fortemente compromessi, già oggi, il futuro di 45mila lavoratrici e lavoratori della componentistica non metalmeccanica (CCNL Gomma plastica industria, CCNL Gomma plastica e Tessile Confapi, CCNL SMI, CCNL Pelli e cuoio, CCNL Vetro, CCNL Chimica) e delle loro famiglie. E’ necessario sostenere con investimenti pubblici e privati questo settore, a partire da ulteriori ammortizzatori sociali e da strumenti di politica attiva del lavoro per sostenere la transizione anche da un punto di vista sociale, oltre che in termini di ricerca, innovazione, tecnologia.

Chiediamo quindi al Governo di ripristinare il finanziamento al Fondo automotive, di incrementarlo e di convocare con urgenza le Parti sociali dei settori dell’automotive e della filiera della componentistica non metalmeccanica, a partire da Stellantis.

Comunicato stampa Filctem, Femca, Uiltec >

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