Saranno migliaia le lavoratrici e i lavoratori dell’industria europea al presidio sotto la sede del Consiglio europeo, in place Jean Rey a Bruxelles, per chiedere all’UE e ai Governi nazionali di agire ora, per dare risposte concrete ed urgenti per governare e non subire le transizioni ecologica e digitale

Marco Falcinelli

“Domani 5 febbraio la Filctem Cgil, con le federazioni sindacali nazionali dei lavoratori dell’industria europea, ha deciso di mobilitarsi insieme a IndustriAll Europe perché questa difficile situazione che coinvolge tutte le realtà produttive del continente necessita ora di scelte chiare sulle politiche industriali”. Così Marco Falcinelli, segretario nazionale della Filctem Cgil, sulla manifestazione attesa per domani a Bruxelles ed indetta da IndustriAll Europe.

Il Segretario  ha poi proseguito: “Saremo migliaia di lavoratrici e lavoratori al presidio sotto la sede del Consiglio Europeo per chiedere alla UE e ai Governi Nazionali di governare e non subire le transizioni, energetica e digitale. È necessario creare i presupposti per industrie competitive e occupazione di qualità”.

“Le nostre proposte rivendicano investimenti pubblici e privati, sia a livello di UE che Nazionali, un’agenzia per il finanziamento di specifici progetti, sostegno all’occupazione e formazione per tutte le lavoratrici e i lavoratori”: ha concluso Falcinelli

Sindacati

Mercoledì 5 febbraio anche un’ampia rappresentanza di lavoratrici e lavoratori dell’industria chimica e farmaceutica, dell’energia, della gomma e della plastica, della ceramica, del vetro, della moda e della metalmeccanica di Filctem, Femca, Uiltec e di Fim, Fiom, Uilm sarà nella capitale belga per partecipare alla manifestazione europea organizzata dai sindacati di tutti i paesi e coordinata da IndustriAll Europe, il sindacato europeo dei lavoratori dell’industria.

Il presidio, dalle 10.30 in place Jean Rey, avrà luogo davanti la sede del Consiglio europeo. Una manifestazione indetta per chiedere all’UE e ai Governi di agire adesso, per avere risposte concrete ed urgenti per gestire le transizioni energetica e digitale e contrastare i processi di deindustrializzazione in atto che stanno facendo chiudere centinaia di fabbriche e perdere migliaia di posti di lavoro

Le rivendicazioni dei sindacati sono riassunte  nel “Piano europeo di investimenti per una buona occupazione nell'industria” presentato da IndustriAll Europe con cui si esorta l'UE a: 

  • Lanciare un Next Generation 2.0 con finanziamenti sufficienti a salvaguardare un'industria dell'UE adeguata alle esigenze future incentrata su posti di lavoro di qualità.
  • Accelerare e completare i negoziati per l'adozione di un nuovo pacchetto di risorse del bilancio della UE
  • Istituire un Fondo dell'UE che dovrebbe ammontare ad almeno l'1,6% del PIL dell'UE/anno (ossia investimenti aggiuntivi).
    Il Fondo deve concentrare la spesa per progetti industriali strategici sull'energia decarbonizzata, sulle infrastrutture energetiche e di trasporto e sull'industria manifatturiera (compresi l'innovazione e la ricerca e lo sviluppo. 
  • Garantire la continuità e un finanziamento adeguato del Fondo per una transizione giusta oltre il 2026.
  • Rafforzare "Invest EU" per sostenere lo sviluppo delle attività manifatturiere identificate come strategiche ai sensi del Net Zero Industry Act
  • Istituire un 'Agenzia europea per il finanziamento dei progetti, coinvolgendo le parti sociali nella sua governance, garantendo che tutti i progetti finanziati dall'UE siano in linea con forti condizionalità sociali e ambientali.
  • I lavoratori hanno anche bisogno di misure di protezione in caso di ristrutturazione. SURE, il fondo dell'UE che ha sostenuto i regimi nazionali di lavoro a breve termine durante la pandemia, deve essere prorogato. La Commissione europea dovrebbe aiutare l'industria e la forza lavoro a superare questa crisi creando un sistema SURE 2.0, che includa la condizionalità sociale attraverso disposizioni sulla riqualificazione e il miglioramento delle competenze della forza lavoro. Le imprese che ricevono aiuti pubblici devono evitare i licenziamenti e il deterioramento delle condizioni di lavoro.

Comunicato stampa unitario

IndustriAll Europe

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Buoni posti di lavoro nell’industria, adesso!


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