“La centrale di San Filippo del Mela rischia di scomparire e con essa il futuro occupazionale, produttivo ed economico di centinaia di lavoratori, delle loro famiglie e dell’intero territorio. Al naturale superamento della produzione di energia da idrocarburi che ha avviato il graduale smantellamento degli impianti, non è stato contrapposto sinora alcun valido progetto di trasformazione del sito capace di salvaguardare in concreto la continuità produttiva ed il lavoro”. Così i tre segretari generali di Filctem, Flaei, Uilte del territorio di Messina, rispettivamente Pino Foti, Sebastiano Lo Monte, Tindaro Marchese, in una lettera indirizzata ai tre Sindaci dei territori interessati dalla centrale Messina, San Filippo del Mela e Milazzo.
“Le speranze – prosegue la lettera - per la nascita di quel polo tecnologico tanto decantato da A2A, che avrebbe dovuto determinare attraverso una serie di progetti ambientalmente sostenibili una vera transizione, si sono purtroppo infrante ad una ad una.Ad oggi restano più o meno in campo solo alcune ipotesi, tra l’altro piene di incognite riguardo la fattibilità ed i tempi per le autorizzazioni, che nel migliore dei casi ridurrebbero fortemente il settore della generazione e produrrebbero un corposo esubero di lavoratori”.
“Di fronte a questo scenario la protesta dei lavoratori A2A, tesa non ad una ostinata difesa dell’esistente ma ad un serio progetto di rilancio, è scontata e produrrà nei prossimi giorni una serie di iniziative. Ma riteniamo che la difesa dei posti di lavoro e la continuità produttiva di un importante sito, nel desolante panorama di un’area interessata da anni dalla progressiva scomparsa di aziende ed investimenti, debba interessare e coinvolgere anche le comunità e le istituzioni chiamate ad amministrarle. Chiediamo pertanto un confronto di merito per chiarire quanto sta accadendo e per concordare insieme tutte le iniziative utili a scongiurare i rischi paventati, ed a salvaguardare il lavoro e lo sviluppo dell’area”: conclude la lettera.