Cgil e Filctem: «ammortizzatori sociali per superare la crisi e tutelare i posti di lavoro, ma anche pensiero strategico per strutturare un distretto della pelletteria innovativo e flessibile»
Moda. Cgil e Filctem delle Province di Siena e Grosseto hanno tenuto oggi ad Abbadia San Salvatore (SI) un’iniziativa pubblica – “Sulla pelle dei lavoratori” – per fare il punto sulla grave crisi del comparto del cuoio e della pelletteria che sta assediando decine di aziende nelle quali lavorano ben oltre 2.000 addetti sui due versanti dell’Amiata.
Riccardo Colletti, dipartimento Moda Filctem Cgil nazionale
“Quella di oggi è stata un’iniziativa molto importante. Oltre a confermare la vocazione industriale del territorio è emerso nel dibattito la volontà, da parte delle istituzioni intervenute, di gettare le basi per la realizzazione di un vero e proprio distretto produttivo delle pelletterie. La costruzione di un accordo di programma, con una regia regionale, non può prescindere soprattutto da un allineamento istituzionale e dal pieno coinvolgimento delle parti sociali. La crisi che investe il settore pone anche delle riflessioni sul futuro, ma è in atto un nuovo modello organizzativo da parte dei grandi Brand proprio sull’accorciamento delle filiere produttive per governare meglio la circolarità e sostenibilità e l’intero processo produttivo per ottemperare alle richieste europee”.
Luisella Brivio, segretaria generale Filctem Cgil Siena
“È necessario, in un contesto come quello del settore delle pelletterie dell'Amiata, fare sistema tra aziende, istituzioni e parti sociali al fine di preservare il know-how, vera forza delle lavoratrici e dei lavoratori sul territorio. Come Filctem Cgil, dopo la giornata odierna e le disponibilità raccolte, lavoreremo per promuovere un patto territoriale che dia seguito a questo progetto.
Ci troviamo davanti a una crisi congiunturale che sul piano strategico reclama la creazione di un distretto industriale che sappia aggregare e rilanciare le attività, promovendo anche la nascita di imprese complementari a quelle di pelletteria. Cosa che permetterebbe di incentivare sul mercato la nascita di prodotti originali in grado d’integrarsi col tessile di qualità. Non sarà cosa facile, negli Anni 80 dopo la chiusura delle miniere questo territorio si è reinventato puntando sulla pelletteria. Ora dobbiamo puntare sulla ripresa di comparto, ma soprattutto su un’organizzazione flessibile di distretto, evitando di perdere un treno che difficilmente ripasserà”.
Fabrizio Dazzi, segretario generale Filctem Cgil Grosseto
“Sono preoccupato per i cedimenti di un modello produttivo che va salvaguardato perché in grado di generare ricchezza distribuita. In provincia di Grosseto non abbiamo i numeri di quella di Siena. Fra Castel del piano, Arcidosso, Santa Fiora e Cinigiano abbiamo poco più di 150 addetti, ma se il comparto si riprendesse ci sarebbe la possibilità di incrementare questi numeri contribuendo a diversificare l’economia sul versante Grossetano, integrando le vocazioni turistiche, agricole e manifatturiere già presenti. In questa fase è determinante garantire la continuità produttiva per non disperdere professionalità che poi è difficile ricostituire nel caso in cui i lavoratori cambino settore produttivo. Gli ammortizzatori sociali sono uno strumento, ma bisogna ragionare su come aggredire la crisi senza aspettarne le conseguenze”.
(Fonte Cgil Siena, qui il resto degli interventi).