"La transizione è un fenomeno molto importante che caratterizzerà i prossimi anni. Non solo dal punto di vista industriale, ma anche dal punto di vista sociale, per poter accompagnare il cambiamento, per poter cogliere gli obiettivi che l'Unione Europea ci indicato al 2030 e al 2050 sulla decarbonizzazione". Lo ha detto il segretario generale della Filctem CGIL, Marco Falcinelli oggi a Potenza per le Giornate del Lavoro della Cgil Basilicata. "Per migliorare il clima e abbattere le emissioni climalteranti - ha aggiunto - abbiamo bisogno di mettere in campo una serie di iniziative di politica industriale che sostengono i settori dell'industria nel nostro Paese. L'automobile è uno di questi settori perché, tra le altre decisioni assunte dall'Unione Europea, c'è la messa al bando dei motori a trazione termodinamica al 2035. Dobbiamo provare a capire se per quella data il nostro Paese sarà in condizioni di avere tutta l'energia elettrica necessaria disponibile per alimentare il parco automobili. Se ci saranno le infrastrutture e quindi tutte le colonnine di ricarica che serviranno per gestire la ricarica delle batterie. Se saremo messi nelle condizioni di avere nel Paese delle filiere industriali che costruiscono la tecnologia per quel tipo di trasporto e quindi le batterie. questo è un tema che ovviamente riguarda l'Europa ma riguarda anche noi.
Forse su questo versante - ha sottolineato - siamo un po' in ritardo proprio perché non abbiamo le tecnologie e le filiere industriali, perché siamo carenti sul fronte dello sviluppo delle fonti rinnovabili. Se pensiamo che questa fase non può che essere attraversata facendo comunque crescere il Paese, dobbiamo necessariamente procedere gradualmente e questo significa transizione: affrontare in maniera graduale i problemi cercando di cogliere gli obiettivi e cercando di rispettare le scadenze che l'Europa ci ha indicato, mettendo in campo politiche industriali che servono per sostenere i progetti. Altrimenti il rischio è che distruggiamo la nostra industria e conseguentemente la vita sociale del Paese".
Sulla questione energetica ha aggiunto: "Noi abbiamo già da tempo chiesto al Governo un serio confronto proprio sulle politiche industriali che riguardano i settori strategici del Paese, a partire da quello legato alla chimica e quindi anche alle fonti fossili e all'energia. Il tema dell'estrazione da questo punto di vista è nevralgico per la Basilicata. Noi vogliamo ragionare con il Governo per capire che cosa è possibile fare durante la transizione, come accompagnare la struttura industriale del Paese continuando ad estrarre per far sì che non torniamo ad una logica di dipendenza da altri Paesi dal punto di vista energetico. Ci siamo affrancati dalla Russia, ma le politiche che il governo sta mettendo in campo rischiano di farci diventare dipendenti da altri, perché acquistiamo il gas naturale liquefatto da tutti i paesi del Nord Africa. E non è che in questi Paesi c'è una stabilità democratica migliore di quella russa, anzi, forse siamo in una condizione ancor più complicata. Quindi, per evitare di stare nuovamente dentro una dipendenza, dobbiamo rafforzare il nostro sistema di produzione nazionale, con l'obiettivo ovviamente di diminuire gradualmente l'estrazione e l'utilizzo di fonti fossili quando saremo in grado di avere fonti rinnovabili che ci garantiscono quanto meno la stessa potenza installata che abbiamo oggi e che dovrebbe servire anche per sostenere questi Paesi".